Legge Svizzera detenzione animali (attenzione, ogni Cantone ha la propria legge, pertanto informatevi bene presso il vostro Cantone di residenza):
Articoli cani
Quando il comportamento parla: comprendere prima di curare
"Il mio cane è aggressivo", "il mio gatto è iperattivo", "il mio pappagallo si strappa le piume…"
Frasi che si sentono sempre più spesso, perché oggi molti animali da compagnia mostrano disagi comportamentali di vario tipo: ansia, paura, iperattività, aggressività o atteggiamenti ossessivi.
E, troppo spesso, la prima risposta che si riceve è: «Serve un farmaco».
💊 Il rischio della "pillola magica"
Negli ultimi anni si assiste a un crescente ricorso agli psicofarmaci anche per gli animali.
L'idea, ormai diffusa, è che un farmaco possa "spegnere" i comportamenti indesiderati.
Ma il comportamento non è un sintomo da zittire, è un messaggio da comprendere.
Dietro un cane che ringhia o un gatto che urina fuori dalla lettiera, spesso si nasconde un disagio profondo: paura, confusione, solitudine o semplicemente un'errata comunicazione tra l'animale e il suo compagno umano.
Affidarsi subito a una soluzione chimica significa rischiare di coprire il sintomo, senza affrontarne la causa.
E nel tempo, il problema può non solo riemergere, ma aggravarsi.
🌿 La relazione come terapia
Molti disturbi del comportamento nascono da un equilibrio relazionale interrotto.
Un cambiamento nella routine, un trasloco, l'arrivo di un nuovo membro in famiglia (umano o animale), oppure un'eccessiva "umanizzazione" del pet: sono tutti fattori che possono destabilizzarlo.
Gli animali non razionalizzano come noi: vivono nel presente, leggendo il mondo attraverso coerenza e segnali.
Quando questi cambiano improvvisamente o non corrispondono più, possono andare in confusione, sviluppando paure, stress o comportamenti disfunzionali.
Per questo, prima di tutto, serve ascoltare e osservare.
Capire da dove nasce il disagio, e agire là dove davvero si è creata la frattura: nella comunicazione e nella relazione.
🧠 Il ruolo dell'educatore e del comportamentista
Un percorso comportamentale ben condotto può fare la differenza.
Il professionista aiuta il proprietario a ristabilire equilibrio e fiducia tra sé e l'animale, rispettando le caratteristiche individuali di ciascun soggetto — il suo temperamento, le sue paure, la sua energia.
Metodi come la programmazione neuro-linguistica (PNL) o il lavoro basato sul gioco e sull'istinto naturale possono aiutare a sostituire la paura con la curiosità, l'insicurezza con la fiducia.
Non si tratta di "addestrare" nel senso classico, ma di riaccendere la comunicazione.
Perché un animale che si sente compreso torna a fidarsi, e la fiducia è il primo passo verso la serenità.
⚖️ I farmaci: quando servono davvero
Gli psicofarmaci possono essere uno strumento utile, ma solo in casi rari e diagnosticati, quando esistono reali disturbi neurologici o fisiologici che lo richiedono.
Anche allora, vanno sempre accompagnati da un percorso comportamentale, altrimenti restano un cerotto temporaneo su una ferita che non guarisce.
L'obiettivo non deve mai essere "zittire" un animale, ma aiutarlo a stare bene — nella mente, nel corpo e nella relazione con noi.
💚 Concludendo
Ogni animale comunica con ciò che fa, non con ciò che dice.
E ogni comportamento, anche quello più difficile da gestire, racconta qualcosa.
Quando impariamo ad ascoltare invece di correggere, osservare invece di giudicare, comprendere invece di medicare… allora inizia la vera guarigione.
✨ Non esiste equilibrio senza relazione.— Pet Triage
Festività e animali: come prevenire paura e stress da botti
Le festività dovrebbero essere un momento di serenità per tutti… anche per i nostri animali.
Purtroppo, ogni anno, lo scoppio di petardi e fuochi d'artificio rappresenta una delle principali fonti di paura e stress per cani, gatti e altri animali domestici. Il rumore improvviso e intenso può generare panico, disorientamento e reazioni imprevedibili, come tentativi di fuga o comportamenti distruttivi.
Per aiutarli ad affrontare meglio questo periodo, è importante prevenire e proteggere.
Ecco alcuni consigli pratici e collaudati:
🏠 1. Teneteli al sicuro in casa
Evitate di lasciare cani e gatti all'esterno: anche gli animali più tranquilli possono spaventarsi e tentare la fuga.
Assicuratevi che porte, finestre e recinzioni siano ben chiuse e sicure.
🔇 2. Isolate l'ambiente dai rumori
Chiudete finestre, persiane e tapparelle, abbassate le luci e accendete TV o radio a volume medio: i rumori costanti aiutano a mascherare gli scoppi improvvisi.
🎾 3. Distrazione e comfort
Anticipate il momento di maggiore ansia proponendo attività rilassanti o di gioco.
Allestite un angolo sicuro dove l'animale possa rifugiarsi: un box, una coperta, un trasportino o una stanza più tranquilla della casa.
Lasciategli la libertà di scegliere dove sentirsi più protetto.
🐕 4. Sicurezza durante le uscite
Nelle ore più critiche evitate passeggiate all'aperto.
Se dovete uscire, usate doppia sicurezza: pettorina e collare con doppio fissaggio al guinzaglio.
Un forte spavento può spingere il cane a tentare la fuga, anche da un guinzaglio apparentemente sicuro.
❤️ 5. In caso di animali sensibili o cardiopatici
Per soggetti particolarmente ansiosi o con patologie cardiache, rivolgetevi sempre al vostro veterinario di fiducia.
Potrà valutare la necessità di un supporto farmacologico leggero o di rimedi naturali.
🌿 6. Prevenire è meglio che curare
In caso di paure ricorrenti, è consigliabile affrontare il problema con un percorso di desensibilizzazione seguito da un educatore o istruttore cinofilo qualificato.
Con il giusto lavoro preventivo, molti animali imparano a gestire meglio i rumori forti, riducendo notevolmente l'ansia.
💬 In sintesi
Il modo migliore per proteggere i nostri amici a quattro zampe è essere presenti e preparati.
Comprendere la loro paura e agire con calma e prevenzione può fare la differenza tra una notte di terrore e una serata serena.
Prendersi cura del loro equilibrio emotivo significa rispettare la loro sensibilità e garantire davvero il loro benessere.
Animali obesi – Prevenzione e consapevolezza
Negli ultimi anni, l'obesità negli animali da compagnia è diventata una delle problematiche più diffuse e sottovalutate.
Non si tratta di una semplice questione estetica, ma di una vera e propria condizione che può compromettere seriamente la salute e la qualità di vita dei nostri amici a quattro zampe.
⚖️ Cos'è l'obesità e da cosa dipende
L'obesità è l'accumulo eccessivo di grasso corporeo dovuto a un disequilibrio tra energia assunta e consumata.
Le cause possono essere:
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Patologiche, come disturbi ormonali (es. tiroide, surreni);
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Comportamentali o gestionali, legate a una dieta eccessiva o scorretta e a una vita troppo sedentaria.
In caso di sospetto, è sempre importante consultare il veterinario di fiducia per escludere problemi medici e valutare insieme un piano alimentare personalizzato.
🍽️ Alimentazione: quantità, qualità e abitudini
Una volta esclusi problemi di salute, è fondamentale riflettere su quanto e cosa l'animale mangia.
Spesso la causa dell'aumento di peso non è solo il tipo di alimento, ma anche le abitudini quotidiane.
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Nei gatti in sovrappeso, il cibo non dovrebbe mai essere lasciato a disposizione tutto il giorno. È meglio suddividere la razione giornaliera in pasti prestabiliti, seguendo le indicazioni del produttore o del veterinario.
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Nei cani, evitare di lasciare il cibo sempre disponibile o di variare continuamente marca e gusto solo perché "non mangia volentieri". Il cane, per natura, è un predatore abituato a periodi di digiuno alternati a pasti abbondanti: il suo metabolismo non è progettato per un accesso costante al cibo.
Le quantità devono essere calcolate in base al peso forma ideale, non su quello attuale. Se durante la giornata l'animale sembra ancora affamato, meglio non compensare con snack o biscotti, ma ridistribuire la dose giornaliera.
💡 I "cibi light" e il ruolo del proprietario
Gli alimenti "light" possono essere utili solo temporaneamente, come supporto al rientro nel peso forma.
Il vero mantenimento dipende dalle scelte quotidiane del proprietario:
porzioni corrette, alimenti di qualità e uno stile di vita attivo.
Molti proprietari associano la felicità dell'animale al cibo: un cane o un gatto che scodinzola o fa le fusa dopo uno snack sembra "riconoscente", ma in realtà, spesso sta semplicemente cercando attenzione o interazione.
Offrire cibo come risposta a ogni richiesta affettiva può creare un circolo vizioso che porta all'obesità.
🚶♀️ Il movimento: la chiave del benessere
L'attività fisica è parte integrante della salute.
Un animale in sovrappeso tende a muoversi meno perché si stanca facilmente, ma è proprio con il movimento graduale e regolare che si può ripristinare equilibrio e vitalità.
Per esempio:
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brevi passeggiate più frequenti per il cane;
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giochi di ricerca o arrampicata per il gatto;
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interazione quotidiana basata sul gioco e non sul cibo.
Il movimento aiuta non solo a bruciare calorie, ma anche a stimolare la mente e migliorare l'umore.
❤️ In sintesi
La prevenzione dell'obesità non si basa su rinunce, ma su equilibrio e consapevolezza.
Ogni boccone, come ogni gesto, è un atto di cura: nutrire bene significa amare nel modo giusto.
👉 Parlatene con il vostro veterinario e, se necessario, fatevi seguire da un consulente o educatore esperto che vi aiuti a creare una routine più sana per il vostro animale.
Il vostro impegno quotidiano è il miglior "integratore di benessere" che possiate offrirgli. 🐕🐈💚
Cani smarriti: un fenomeno in crescita che possiamo prevenire
Negli ultimi anni si registra una diffusione crescente dei casi di cani smarriti, non solo nel periodo estivo ma durante tutto l'anno.
Un fenomeno che può avere molte cause: distrazioni, paura improvvisa, rumori forti (come botti, fuochi d'artificio o spari), cambi d'ambiente o semplicemente un momento di disattenzione da parte del proprietario.
A questo si aggiunge la maggiore mobilità delle famiglie con animali, l'aumento dei viaggi e delle attività all'aperto, e — non da ultimo — l'arrivo di nuovi cuccioli che non hanno ancora costruito un rapporto stabile e di fiducia con la loro famiglia.
⚠️ Le cause più comuni
In molti casi, i cani si allontanano per mancanza di controllo o per un'imprevista reazione di paura.
Anche il cane più "tranquillo" può reagire in modo inaspettato se spaventato o sovrastimolato.
Ecco perché è importante non sottovalutare mai l'attenzione e la prevenzione, specialmente in contesti nuovi o affollati.
🎒 Strumenti essenziali per non perdere il tuo cane
1️⃣ Collare con medaglietta identificativa
Cosa serve: deve riportare nome del cane e tuo numero di telefono (meglio se anche un indirizzo).
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Perché è utile: in caso di smarrimento, chi lo trova può contattarti subito. È un piccolo dettaglio che può fare una grande differenza.
2️⃣ Microchip e iscrizione all'anagrafe canina
In Svizzera è obbligatorio per legge. Il microchip è il modo più sicuro per identificare il cane.
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Consiglio: controlla che i tuoi dati siano aggiornati nel database nazionale (AMICUS).
3️⃣ Collare o pettorina adeguati
Devono essere della misura corretta e ben regolati
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Esistono pettorine "antifuga" o collari con chiusura a forma avvolgente, ideali per cani ansiosi o timorosi.
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Un buon controllo parte sempre da un'attrezzatura sicura e adatta al carattere del cane.
4️⃣ Guinzaglio lungo o retrattile
Ottimo per concedere libertà controllata durante passeggiate o escursioni.
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Scegli lunghezze da 5 a 10 metri per boschi, prati o spiagge, senza mai rinunciare al contatto visivo e alla supervisione diretta.
5️⃣ Localizzatore GPS
Collega il dispositivo allo smartphone per visualizzare la posizione del cane in tempo reale.
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Ricorda: il GPS non sostituisce mai la supervisione, ma è un valido aiuto in caso di emergenza.
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Alcuni modelli offrono anche notifiche se il cane oltrepassa una "zona sicura".
6️⃣ Zainetto o trasportino per cani di piccola taglia
Ideale per escursioni lunghe o tratti difficili.
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Offre sicurezza e comfort al cane, e serenità al proprietario.
🎓 Educazione, controllo e relazione: la vera prevenzione
Tra tutti gli strumenti disponibili, il più efficace è quello invisibile: la relazione costruita con il proprio cane.
Un legame basato su fiducia, coerenza e comunicazione chiara è la prima forma di sicurezza.
Molti episodi di fuga o smarrimento non derivano solo da distrazioni o imprevisti, ma da una mancanza di controllo e condotta adeguata in contesti reali.
Un cane che non conosce i limiti, non risponde al richiamo o non ha imparato a gestire correttamente le proprie reazioni sotto guida del conduttore può, anche senza cattive intenzioni, mettersi in pericolo.
🔹 Addestramento e controllo
Il richiamo deve essere consolidato e rinforzato positivamente in ambienti diversi, anche con distrazioni.
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Lavorare sulla condotta al guinzaglio aiuta il cane ad affidarsi al ritmo e alle indicazioni del proprio conduttore, migliorando attenzione e sicurezza.
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Esercitarsi su comandi come "fermo" o "vieni" può fare la differenza in situazioni di pericolo.
🔹 La relazione come chiave
Un cane che si sente compreso e guidato da una figura stabile (autorevole) sarà meno portato a fuggire o disorientarsi.
Addestramento, educazione e relazione devono procedere insieme: il controllo tecnico (gestione e comandi) e quello emotivo (fiducia e sicurezza) sono due facce della stessa medaglia.
🔹 Allenarsi ogni giorno
Lavorare sulla gestione quotidiana — anche nelle piccole situazioni, come attraversare una strada o incontrare un altro cane — consolida la connessione del binomio.
Il cane impara così a restare connesso al suo riferimento, anche in ambienti nuovi o stimolanti.
🗣️ 👉 Quando rivolgersi a un professionista
Se il cane mostra paura, insicurezza o difficoltà nel richiamo, può essere utile un supporto mirato di consulenza o rieducazione.
Un lavoro personalizzato aiuta a comprendere meglio le cause, a rafforzare la relazione e a sviluppare strategie pratiche per la sicurezza quotidiana.
L'obiettivo non è solo evitare la fuga, ma costruire un equilibrio che permetta al cane di vivere con fiducia e serenità.
La museruola: uno strumento utile, di sicurezza e rispetto
La museruola è uno degli accessori più fraintesi nel mondo cinofilo.
Spesso viene associata solo a cani "aggressivi" o "pericolosi", ma in realtà è uno strumento di sicurezza e responsabilità, utile in molte situazioni quotidiane e, in diversi paesi, persino obbligatorio per legge.
🔹 Un accessorio da normalizzare
È importante cambiare prospettiva: la museruola non è un simbolo di paura o punizione, ma di prevenzione e rispetto.
Può rivelarsi indispensabile in contesti pubblici (mezzi di trasporto, funivie, traghetti, eventi, veterinario, toelettatura, ecc.), ma anche una garanzia di tranquillità per il cane e per chi lo circonda.
In Svizzera e in Italia, ad esempio, il proprietario deve portare sempre con sé una museruola e in alcuni luoghi o circostanze può esserne richiesto l'uso. In altri paesi, come Italia, Regno Unito o la Germania, esistono addirittura razze per cui è obbligatoria in tutti gli spazi pubblici.
🔹 Perché abituare il cane alla museruola
Abituare il cane alla museruola sin da cucciolo, o gradualmente in età adulta, è un investimento sul suo benessere.
Un cane che indossa la museruola con serenità:
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sarà più gestibile in caso di emergenze o visite veterinarie;
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potrà accedere a più luoghi pubblici;
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potrà godere di maggiore libertà in certi contesti (ad esempio in passeggiata, se tende a raccogliere o mordere oggetti);
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sarà più sicuro per sé e per gli altri, riducendo il rischio di incidenti o incomprensioni.
Inoltre, la museruola può avere una funzione protettiva, ad esempio:
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per evitare l'ingestione di sostanze pericolose;
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per prevenire morsicature in situazioni di paura o dolore (infortuni, cure mediche);
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per mantenere la calma in ambienti stressanti.
🔹 Tipologie di museruola
Esistono diversi modelli, ognuno adatto a specifiche esigenze:
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A cestello (Baskerville o similari): la più consigliata per passeggiate o uso prolungato. Permette al cane di aprire la bocca, ansimare, bere e ricevere bocconcini.
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A fascia o chiusa: utile solo per brevi momenti (visite veterinarie, toelettatura), perché limita l'apertura della bocca.
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Antiboccone: impedisce al cane di raccogliere o ingerire oggetti, pur permettendo una respirazione adeguata.
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In silicone, plastica o metallo: la scelta del materiale dipende dal comfort, dalla taglia e dal tipo di attività.
👉 Mai scegliere una museruola solo per estetica o prezzo: deve essere ben aderente ma confortevole, senza interferire con la respirazione o il movimento del muso.
🔹 Come abituare il cane alla museruola
L'approccio corretto è graduale e positivo:
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Presentala come un gioco – lascia che il cane la annusi e la associ a un premio o a un momento piacevole.
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Premia ogni passo – all'inizio basta che infili il muso, poi che la tenga per pochi secondi.
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Aumenta progressivamente il tempo, sempre con rinforzi positivi.
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Evita forzature – mai obbligare il cane: un'esperienza negativa può compromettere la fiducia.
Un cane che associa la museruola a un momento sereno sarà collaborativo anche in situazioni delicate o impreviste.
🔹 Uno strumento di libertà
Paradossalmente, una museruola ben accettata può offrire al cane più libertà.
In certi contesti, sapere che non può mordere o raccogliere nulla permette al conduttore di concedere passeggiate più rilassate e di ridurre la tensione del guinzaglio.
La sicurezza favorisce la fiducia reciproca e una relazione più stabile tra cane e proprietario.
🔹 Conclusione
La museruola non è un simbolo negativo, ma un gesto di rispetto, sicurezza, consapevolezza e cura.
Educare il cane ad accettarla significa prevenire stress, incomprensioni e incidenti.
E come per ogni strumento, l'importante è saperlo usare nel modo giusto e con il giusto spirito.
Per consigli sull'addestramento graduale o sulla scelta della museruola più adatta al tuo cane,
👉 Pet Triage è a disposizione per valutare le esigenze specifiche e accompagnarti passo dopo passo.
